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Azzorre, incanto naturale

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view post Posted on 11/4/2012, 13:52
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Azzorre: La spiaggia di Almoxarife a Horta sull isola di Faial (Foto Unukorno)

(di Laura Giannoni)

Specchi d'acqua azzurri incastonati tra i fiori e le rocce, crateri ammantati da una fitta vegetazione, mulini rossi che dominano le colline coltivate, campi di lava, rigogliosi cespugli di ortensie a delineare i sentieri sterrati. Le Azzorre sono nove paradisi naturali nel blu dell'Atlantico. Un caleidoscopio di paesaggi, popoli e colori. Terre remote dove la vitalità dei porti si stempera nella quiete assoluta dell'entroterra.

Isole di origine vulcanica a oltre mille chilometri dalla costa portoghese, le Azzorre rappresentano la punta più occidentale dell'Europa nell'oceano, crocevia di galeoni carichi di tesori provenienti dalle Americhe. Quella dell'arcipelago è una storia antica segnata dal continuo affiorare e affondare di terre laviche. Se l'isola di Santa Maria è la più antica, nata 8 milioni di anni fa, scomparsa e poi riemersa, l'isola più giovane, battezzata Sabrina ed emersa solo nel 1811, non esiste più. Anche le tracce del passaggio umano hanno radici in un passato remoto. Si narra che a metà del Settecento una spedizione inglese ritrovò, sull'isola di Corvo, alcune monete cartaginesi del 300 avanti Cristo, mentre alcuni studiosi individuano proprio nell'arcipelago portoghese quell'Atlantide più volte descritta dai greci.

Oggi le Azzorre sono una terra ospitale che è riuscita a conservare il suo fascino primigenio grazie a un turismo moderato e sostenibile. São Miguel, Santa Maria, Terceira, São Jorge, Pico, Faial, Graciosa, Flores e Corvo accolgono chi vi approda con un susseguirsi di paesaggi mozzafiato, porti vivaci, natura intatta e candide città dove il basalto che incornicia porte e finestre dà risalto al bianco della calce.

Adatte a chi in vacanza vuole abbandonarsi al dolce far nulla, crogiolandosi al sole sulle spiagge, le Azzorre si prestano bene al turismo attivo. L'arcipelago è un eden per chi ama il trekking e le passeggiate. Per diverso tempo la rete stradale delle isole non è stata molto sviluppata, perché le merci viaggiavano via mare, ma su tutto il territorio è sempre stata presente una fitta rete di sentieri, dove un tempo si spostavano gli uomini con l'aiuto di cavalli e muli. Sentieri che oggi sono stati convertiti in percorsi naturalistici, con una segnaletica puntuale e una serie di servizi per chi decide di esplorare a piedi le montagne e le vallate tra il profumo dei fiori e dello iodio oceanico.

Accanto ai campi da golf di Terceira e São Miguel, circondati dalle azalee, l'entroterra consente di dedicarsi al birdwatching e all'esplorazione delle trenta riserve naturali. Ma non solo. I più avventurosi possono percorrere lunghi tunnel lavici, scendere nei crateri, praticare l'alpinismo e il parapendio, per poi rilassarsi con un bagno nei laghetti e nelle piscine d'acqua calda scavate nella roccia.

A regalare le emozioni più intense è però il mare. Le immersioni lungo le coste, che portano ad addentrarsi nelle grotte sottomarine tra banchi di pesci variopinti, sono una delle attività più gettonate sulle isole. Il vento dà modo di sfidare le onde oceaniche su una tavola da surf, cimentarsi con il windsurf e il kitesurf, o più semplicemente di partire alla scoperta dell'arcipelago in barca a vela. Alcune isole, come Pico, vantano poi una lunga tradizione baleniera che oggi è stata recuperata in modo pacifico: dalle coste partono itinerari di poche ore o uscite di diversi giorni che portano i turisti in alto mare per vivere l'esperienza di un incontro ravvicinato con balene e delfini.

Informazioni su www.visitazores.com

http://www.ansa.it/web/notizie/canali/invi..._106048732.html

 
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