.·´¯`·-> Passione Lotto -- di Nando64 <-·´¯`·.

Parco nazionale del Gargano

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 4/3/2012, 16:37
Avatar

Senior Member

Group:
Administrator
Posts:
85,515

Status:


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.






Gargano0001


Parco nazionale del Gargano





« Il Gargano è il monte più vario che si possa immaginare. Ha nel suo cuore la Foresta Umbra, con faggi e cerri che hanno 50 metri d'altezza e un fusto d'una bracciata di 5 metri, e l'età di Matusalemme; con abeti, aceri, tassi; con un rigoglìo, un colore, l'idea che le stagioni si siano incantate in sull'ora di sera; con caprioli, lepri, volpi che vi scappano di fra i piedi; con ogni gorgheggio, gemito, pigolìo d'uccelli... »





(Giuseppe Ungaretti)


Il Parco nazionale del Gargano è un'area naturale protetta istituita dalla legge n. 394 del 6 dicembre 1991. Si trova in Puglia e precisamente nell'estrema parte nord-orientale, spesso definita "Sperone d'Italia". Il territorio (118.144 ha) è sito interamente in Provincia di Foggia ed è la parte italiana più vicina alle coste croate

Territorio

Si estende per 118.144 ettari (è una delle aree protette italiane più estese). Del parco fa parte anche la Comunità Montana del Gargano. Fanno parte del parco le quattro isole Tremiti (riserva marina).
All'interno del parco si trova la Foresta Umbra.

Il Gargano è costituito in prevalenza da rocce sedimentarie, calcari e dolomie, risalenti al Cretacico e al Giurassico, per lo più stratificate e interessate dal fenomeno di dissoluzione carsica. Fa eccezione lada Punta Pietre Nere, massa di scure rocce vulcaniche risalenti al Triassico, affioranti sulla spiaggia di Lesina. Il fenomeno carsico, prodotto dall'azione dell'acqua e dell'anidride carbonica sulle rocce calcaree ha "scolpito" in vari modi il paesaggio.

Lungo tutto il margine del blocco calcareo sono presenti grandi solchi erosivi che, con andamento radiale, si dirigono verso il mare o la Capitanata. Si tratta di forre rocciose (ricollegabili al fenomeno delle "valli secche" o "valloni"), provocate dall'erosione meccanica e carsica.

Carsismo


IfyNul

La Dolina Pozzatina
Tra le innumerevoli manifestazioni del carsismo ci sono le oltre 4000 doline che costellano il territorio garganico, conche chiuse prodotte dal crollo della volta di grotte sotterranee e dall'azione d'erosione delle acque che comunicano con la falda idrica sottostante.

La dolina Pozzatina, profonda più di 100 metri e con un diametro di circa 500, è la più grande d'Europa. Al processo di carsificazione superficiale sono riconducibili gli innumerevoli campi solcati, rocce affioranti segnate dal ruscellamento delle acque piovane. Al processo di carsificazione profonda è invece riconducibile l'esistenza di più di 600 grotte molte delle quali d'interesse archeologico (abitate dal Paleolitico all'Età del Bronzo). A queste si aggiungono le 128 grotte marine, originate dapprima come fenomeni sotterranei e successivamente messe a nudo per effetto della demolizione del calcare per opera del moto ondoso. Fino al Settecento era presente anche un lago carsico, ma poi gli ostacoli al deflusso furono fatti saltare con esplosivo e l'alveo si è completamente prosciugato.

Per quanto riguarda la permeabilità si distinguono:
Rocce permeabili per carsismo dovuto principalmente al fenomeno carsico iniziato dalle fessure dei calcari organogeni bianchi irregolarmente stratificati e a fratture subverticali.
Rocce a permeabilità mista per fessurazione e carsismo che si manifesta nelle dolomie e calcari dolomitici grigi con selci.

I terreni del Gargano, originatisi dalla degradazione di rocce calcaree, sono:
suoli bruni, ad alto contenuto umido, su substrato dolomitico e calcari paleogenici (soprattutto nella parte medio-alta della foresta). Corrispondono alle cosiddette terre brune mediterranee della foresta mesofila con profilo A-B-C dove l'orizzonte A possiede humus di tipo molliforme ed il B mostra un sensibile arricchimento di argilla;
suoli rossi mediterranei decalcificati, con un sottile orizzonte A ed un potente orizzonte B a struttura poliedrica, che si riscontrano nella parte più bassa.


Idrografia



vOma7

Lago di Varano


2T5TC

Lago di Lesina


Sul promontorio garganico è del tutto assente l'ambiente fluviale e non esiste un vero e proprio reticolo idrografico superficiale. Fa eccezione una piccola area a Nord, dove si concentrano i pochi corsi d'acqua di limitata lunghezza e portata, per lo più immissari delle lagune di Lesina e Varano, due specchi d'acqua salmastra con una superficie totale di circa 11.000 ha.

L'idrografia sotterranea, invece, è molto ricca: la grande diffusione di fenomeni carsici provoca l'infiltrazione immediata dei 3/4 delle precipitazioni. La distribuzione di rocce a diverso grado e tipo di permeabilità, determina la presenza di due ben distinti sistemi acquiferi dei quali l'uno (falda principale) occupa l'intero promontorio e l'altro (falda secondaria) è circoscritto alla zona di Vico e Ischitella.

Fanno parte del Parco, due lagune situate nella parte nord-occidentale:
il lago di Lesina, lungo 24,4 km e largo 2.4 km, ha un perimetro di quasi 50 km ed è a tutti gli effetti una laguna. È diviso in due bacini: uno minore su cui si affaccia l'omonima città di Lesina e uno più lungo detto Sacca Orientale. Le sponde lagunari sono leggermente inclinate, il fondo è tendenzialmnte melmoso e regolare, conferendo una profondità media di 70 cm (è in assoluto la laguna meno profonda);
il lago di Varano è il più grande dell'Italia meridionale (60,5 km²). Di forma tendenzialmente trapezoidale, è separato dal mare da una linqua di terra lunga 10 km l'Isola). È alimentato da numerose sorgenti subacquee di acqua dolce che scaturiscono dalle vicine montagne di Cagnano Varano. Celebre per la pesca delle anguille, anticamente il lago doveva essere un'insenatura la cui un'insenatura la cui imboccatura venne chiusa da una forte bufera di mare che sommerse la città di Varano.

8q3CA

Spiaggia di Mattinata


Comuni



Il Parco interessa 18 comuni distribuiti nella provincia di Foggia:
insulari: Isole Tremiti
costieri: Mattinata, Peschici, Rodi Garganico, Manfredonia, Vieste
interni con importanti frazioni costiere (indicate tra parentesi): Ischitella (Foce Varano), Vico del Gargano (San Menaio), Lesina (Marina di Lesina)
interni e pedemontani: Apricena, Cagnano Varano, Carpino, Monte Sant'Angelo, Rignano Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, Serracapriola

vieste
UGUyd

Rodi Garganico


800px-San_Menaio_e_la_Piana_di_Calenella

Piana di Calenella, Vico del Garganno



fLJEJ


Flora



9ajck
Foresta Umbra
Nel Parco Nazionale del Gargano si ritrovano habitat unici nel loro genere: dalle fitte ed estese foreste alla macchia mediterranea, dai grandi altipiani carsici alle ripide falesie sul mare, con grotte, valli boscose che scendono verso il mare, lagune costiere, colline e pianure steppose (come le Paludi di Federico II).

La flora risulta, dunque, molto varia e particolare: si contano circa 2.200 specie botaniche (circa il 35% della flora nazionale). Grazie alle condizioni climatiche particolari e ai venti settentrionali che si caricano di umidità, sul promontorio garganico cadono circa 1300 mm. di acqua sottoforma di pioggia. Questo consente lo sviluppo di un microclima particolare in cui alcune essenze vegetali riescono a vivere in condizioni non riscontrabili in altre parti d'Italia e del mondo: faggete all'interno e sul versante nord, pinete di Pino d'Aleppo lungo le coste, grandi estensioni di macchia mediterranea, senza contare i querceti dove abbondano cerri e lecci, i boschi misti ricchi di ornelli, frassini, olmi, agrifogli, castagni, aceri, querce, faggi, ecc.

Il sottobosco è popolato da numerose essenze: felci, rovi, rose canine, ciclamini, funghi eduli e velenosi, ecc.

Sui pendii esposti al sole crescono i perastri, i melastri, i biancospini attorniati da cespugli di lentisco, ginepro, timo, rovi, fichi d'India ed il particolare "albero dei diavolo" (carrubo).

Nella zona pedemontana la vegetazione cambia radicalmente e predomina la steppa, ricca di fichi d'India, asfodeli, ferule, euforbie, iris; in cui cresce un fungo molto particolare il Pleurotus eryngii. Il tutto è interrotto qua e là da oliveti, mandorleti, vigneti e campi di grano.

Altri ambienti particolari del Gargano sono:
le paludi di Federico II, zone paludose di Frattarolo e dell'Oasi di Lago Salso, divise in due zone: una dove regnano sovrane la cannuccia palustre, la tifa, l'eucaliptus, il giglio d'acqua e l'altra dove predomina la flora xerofila ovvero salicornie, giunchi, tamerici, ecc;
le Lagune costiere, caratterizzate da un bosco intralitorale che cresce sulla sottile lingua di sabbia che li divide dal mare (detta "isola") e in cui vegetano il Cisto di clusio e i numerosi canneti che circondano le sponde.

Nelle aree più interne del promontorio (foreste di Ischitella, Manatecco, Ginestra, Sfilzi, Umbra, Bosco Quarto, Umereta delle Ripe) sono distribuiti grandi boschi di faggi, lecci, cerri e, a volte associati a farnetti, olmi, frassini.

Altri boschi d'interesse naturalistico sono anche quelli di Monte Sant'Angelo, di Monte Sacro (Mattinata), di Spina Pulci (tra San Nicandro Garganico e Cagnano Varano.

Sulla costa dominano invece le pinete di pino d'Aleppo, circa 7.000 ettari che si alternano alla macchia mediterranea, ricca di formazioni a lentisco, fillirea, erica multiflora e corbezzolo.

Il Gargano può essere considerato un'isola biologica. La parte più alta del promontorio, infatti, è stata isolata per un lunghissimo periodo preistorico, causa, questa, di fenomeni come:
endemismi, tra cui: la rarissima vedovina di Dalla porta (Scabiosa dallaportae), la campanula del Gargano (Campanula garganica), la santoreggia (Satureja fruticosa italica), il citiso (Cytisus decumbens), l'enula (Inula candida), il cisto di Clusio (Cistus clusii),rara specie osservabile sulle dune di Lesina, il fiordaliso delle Tremiti (Centaurea diomedea) e l'erba ghiacciola (Mesembryanthemum nodiflorum).
il macrosomatismo, crescita abnorme delle specie vegetali, come il carrubo di 13 metri di circonferenza, nel parco di Pugnochiuso a Vieste, e il leccio, alto 17 metri, con 5 metri di diametro, presso il convento dei Cappuccini a Vico del Gargano.


Orchidee




490px-Ophrys_apulica

662px-Epipactis_helleborine
Epipactis helleborine (L.)

Fioritura: da giugno ad agosto.
Habitat: boschi di latifoglie.
Il promontorio del Gargano, geograficamente separato dagli Appennini e proteso verso l'Europa orientale, rappresenta un hot spot di biodiversità per la presenza di orchidee selvatiche, di cui sono state censite oltre 80 specie differenti appartenenti a 17 generi, alcune delle quali endemiche o subendemiche del Gargano come Ophrys promontorii, Ophrys sipontensis, Ophrys argolica subsp. biscutella, Ophrys bertolonii subsp. bertoloniiformis, Ophrys holosericea subsp. apulica, Ophrys holosericea subsp. parvimaculata, Ophrys exaltata subsp. archipelagi, Ophrys scolopax subsp. cornuta, Ophrys iricolor subsp. lojaconoi, Orchis quadripunctata e Serapias orientalis subsp. apulica.

Fauna

Il Parco Nazionale del Gargano racchiudere in poca estensione una vasta biodiversità spaziando tra gli habitat più diversi che compongono la natura del Mediterraneo. Queste caratteristiche delineano una considerevole diversità di fauna.

Uccelli

Nidificano nel Gargano circa 170 specie di uccelli (su 237 nidificanti in Italia). Nelle foreste più interne vivono 5 specie di picchi: verde, rosso maggiore, minore, mezzano e dorso bianco.

Altri uccelli che nidificano sulla "Montagna del Sole" sono: la poiana, l'albanella minore, il gheppio, il falco pellegrino, lo sparviero, il lanario, il falco di palude e il biancone. Sono presenti, durante il periodo migratorio, anche falchi pescatori e aquile anatraie minori. Tra i rapaci notturni invece: il gufo reale, il gufo comune, il barbagianni, l'allocco e l'assiolo.

Nell'habitat garganico ritroviamo anche varie specie di fringillidi, le cince, il tordo, il merlo, la cesena e colombacci, oltre a colonie di corvidi: cornacchie grigie, ghiandaie, taccole e alcune coppie di corvi imperiali.

Nelle zone umide nidificano circa 46 specie legate all'ambiente acquatico, tra cui la garzetta, l'airone rosso e cinerino, il basettino, il tarabuso, sgarza ciuffetto e la nitticora, il germano reale, l'alzavola, la marzaiola, la moretta tabaccata, il mestolone, il corriere piccolo, il fratino, il cavaliere d'Italia, la gallinella d'acqua, la folaga, lo svasso maggiore ecc.

La consistenza di queste specie aumenta considerevolmente raggiungendo consistenze numeriche di 15000 - 30000 unità con specie come le oche selvatiche, granaiole, lombardelle, cigni, fenicotteri, mignattai, avocette, volpoche, canapiglie e morette, cormorani, varie specie di gabbiani e di mignattini, gruccioni e ghiandaie marine, ecc.

Nei canneti, si trovano invece cannereccioni, cannaiole pendolini e durante l'autunno una numerosa colonia di storni. Negli acquitrini della zona di Frattarolo in autunno e primavera è possibile osservare, pittime reale, pettegole pantane, piovanelli e piro piro di diverse specie, pernici di mare, pavoncelle, pivieri, chiurli, beccaccini, frullini, senza contare l'appena reintrodotto (sotto l'egida della L.I.P.U. e il finanziamento dell'Ente Parco) del gobbo rugginoso

Nei pascoli steppici della fascia pedegarganica, tra innumerevoli difficoltà, sopravvivono all'estinzione la gallina prataiola e l'occhione, allodole, calandre, cappellacce e succiacapre.

Negli oliveti, oltre a numerosi passeriformi, in primavera, nidificano numerose tortore e rigogoli, mentre nei pascoli e nelle steppe pedegarganiche è possibile ascoltare il canto dello strillozzo.

Lungo le coste e nelle parti antiche dei paesi del Gargano i cieli sono solcati dai voli di rondoni, rare rondini rossicce, balestrucci, topini, rondone pallido e rondini alpini.

Alcune specie sono oggetto di specifici progetti di conservazione finanziati dall'Unione Europea come il progetto LIFE "Rapaci del Gargano"[6] che ha tra gli obiettivi la tutela delle ultime coppie del lanario (Falco biarmicus), il più raro falcone presente sul Gargano, nonché di promuovere la costituzione di colonie di grillaio (Falco naumanni), capovaccaio (Neophron percnopterus) e gufo reale (Bubo bubo).

Rettili e Anfibi

Tra i rettili e gli anfibi, molto presenti, importanti sono la tartaruga terrestre e palustre, l'orbettino, il colubro di Esculapio e il colubro liscio, la luscegnola, il geco verrucoso, la vipera comune, il cervone, la natrice dal collare, il ramarro, la lucertola campestre, ecc. Gli anfibi sono presenti con la raganella, la rana verde e dalmatina, il rospo comune e smeraldino e il tritone italico e crestato. Questi animali occupano le zone acquitrinose, i canali, le sponde delle lagune ed i cutini in varie zone boscose del Parco.


fonte



Edited by mery58 - 18/7/2012, 11:58
 
Web  Top
0 replies since 4/3/2012, 16:37   629 views
  Share