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sutri prov. viterbo

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view post Posted on 15/1/2012, 15:11
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800px-Sutri Comune di Sutri in Provincia di Viterbo conta poco più di cinquemila abitanti, dista circa 34 km dal capoluogo e circa 50 km da Roma. La Città di Sutri sorge su un imponente rilievo di tufo che domina la via Cassia. Le sue origini sono molto antiche e presenta evidenti testimonianze del suo passato: un anfiteatro romano completamente scavato nel tufo, una necropoli etrusca formata da decine di tombe scavate nel tufo, mura etrusche incorporate da quelle medievali, un mitreo incorporato da una chiesa (della Madonna del Parto), un Duomo di origine romanica.
Il Comune di Sutri in Provincia di Viterbo ha ricevuto nel 2003 dal Touring Club Italiano e dalla Regione Lazio la Bandiera Arancione come attestato di qualità turistica ed ambientale. Sutri può essere raggiunta in auto da Roma o da Viterbo percorrendo la via Cassia (da Roma si consiglia dal GRA l'uscita Cassia Bis/Veientana). Sono effettuati frequenti collegamenti per entrambe le città dalle linee Co.Tra.L.. Un ulteriore collegamento disponibile, ma sconsigliato, è il treno da Roma a Capranica. Per raggiungere il Comune di Sutri dall'autostrada A1, è consigliabile uscire a Magliano Sabina, seguire le indicazioni prima per Civita Castellana, poi per Nepi/Cassia, infine per Sutri.

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necropoli etrusca
La storia della Città di Sutri in Provincia di Viterbo è testimoniata dai numerosi ritrovamenti archeologici nella zona appartenenti a diverse epoche. Le sue origini sono molto antiche, probabilmente risalenti all'età del bronzo. La sua fondazione è, secondo la leggenda, da attribuirsi ad un antico popolo di navigatori orientali, i Pelasgi. Altre leggende parlano della fondazione di Sutri da parte di Saturno, che appare a cavallo con tre spighe di grano in mano nello stemma ufficiale del comune. Sutri ebbe un forte sviluppo nel periodo di dominazione etrusca, come centro agricolo e commerciale. Come passaggio obbligato per l'Etruria Sutri fu conquistata definitivamente nel 383 AC dai Romani, dopo la caduta di Veio. Successivamente Sutri sostenne il passaggio di diverse orde barbariche in viaggio per la via Cassia alla volta di Roma, fungendo da baluardo del consolato e dell'impero. Tra il V e l'VIII secolo Sutri fu coinvolta nelle lotte tra Longobardi e Bizantini, fino a che, nel 728, il re dei Longobardi, Liutprando, offrì la città di Sutri e le terre circostanti al Papa Gregorio II. Questa donazione viene considerata l'inizio del dominio temporale della Chiesa, ovvero il primo passo per la costruzione del Patrimonio di San Pietro. Nel IX secolo si colloca la leggenda di Berta, sorella di Carlo Magno, diseredata ed esule per aver avuto rapporti con un uomo di umili origini. Secondo tale leggenda, lungo la strada per Roma, ella si fermò a Sutri (secondo alcuni avendola ricevuta in dono dal fratello come dimora) e partorì in una grotta Rolando (o Orlando), poi nominato paladino di Francia dallo stesso imperatore e protagonista di numerose opere sulle sue gesta cavalleresche.
In età feudale Sutri fu al centro degli scontri tra guelfi e ghibellini, culminati nell'incendio che distrusse il borgo nel 1433, ad opera di Nicolò Fortebraccio, capitano di ventura. Da quel momento si ebbe un rapido declino dell'importanza demografica ed economica, dovuto anche al dirottamento delle rotte commerciali sulla Cassia Cimina, a favore di Ronciglione, fortemente potenziata dai Farnese. Sutri si ridusse quindi ad una cittadina rurale di secondo piano nello Stato Pontificio, facile merce di scambio per le famiglie nobili.
Alla fine del XVIII secolo, Sutri fu conquistata dalle truppe francesi e accomunata a Ronciglione. Nella Restaurazione Sutri fu resa allo Stato Pontificio. Sutri è un'importante sede vescovile almeno dal V secolo, sebbene la leggenda voglia che San Pietro stesso vi inviò San Romolo come vescovo, agli albori del cristianesimo. Il primo vescovo residente di cui si ha notizia certa è Sant'Eusebio, nel 465. Tra il 1243 ed il 1244 la città è stata per breve tempo sede papale, quando Papa Innocenzo IV vi si stabilì per fuggire dall'imperatore Federico II, che egli aveva scomunicato. Nel 1435 la sede vescovile fu unificata con quella di Nepi, a riprova del declino demografico ed economico avvenuto all'epoca. Nel 1556 è stata sede vescovile del futuro Papa Pio V, poi santificato, a cui sono dedicate molte opere nel Duomo cittadino. Il comune di Sutri fa parte dell'Associazione dei Comuni Italiani sulla


La via Francigena è una via maestra percorsa in passato da migliaia di pellegrini in viaggio per Roma.

La storia narra che fu Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, recandosi a Roma in visita al Papa Giovanni XV, a segnare l’inizio del cammino, noto come Via Francigena, determinando la nascita di uno dei più importanti itinerari di pellegrinaggio che da Canterbury portava a Roma e costituiva una delle più importanti vie di comunicazione europee in epoca medioevale.

Fu soprattutto all’inizio del II millennio che l’Europa fu percorsa da una moltitudine di pellegrini "alla ricerca della perduta Patria Celeste".

E’ noto come tre fossero i poli di attrazione per questa umanità in cammino: Roma, luogo del martirio dei Santi Pietro e Paolo, fondatori della comunità ecclesiale cristiana; la Terra Santa, sede del Golgota, dove si ricercavano i luoghi della passione di Cristo; Santiago di Compostela, estrema punta dell’Europa Occidentale, dove l’Apostolo San Giacomo aveva scelto di riposare in pace.

E così l’Europa si trasformò in un grande collettore di strade, sentieri e direttrici, tutti convergenti verso i luoghi di pellegrinaggio. L’accesso a Roma era assicurato dalla strada forse più importante dell’epoca, la via "Francigena" o "Romea" che, proveniente dalle Alpi Occidentali e dalle Regioni Renane, fu percorsa per almeno sette secoli da Sovrani, Imperatori, plebi e religiosi.

A quell’epoca il viaggio non era una semplice avventura, esso portava con sé un aspetto devozionale: il pellegrinaggio ai luoghi Santi della Religione Cristiana.

Oggi siamo in grado di ricostruire questo itinerario grazie ad un documento lasciatoci da Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, che nel 994 scrisse, tornando da Roma alla sua diocesi, il diario delle varie tappe toccate durante il viaggio.

Non a caso, dopo mille anni, si vuole riscoprire una strada che rappresentò l’unione e la comunicazione tra le varie culture e le idee dei diversi Paesi dell’Europa che oggi vede cadere le barriere, ma che già da allora esprimeva, anche attraverso i cammini lungo la Via Francigena, il desiderio e la volontà di essere unita.

Il cammino della Via Francigena attraversava le Alpi in Valle d’Aosta e scendeva dal Piemonte e dalla Lombardia nella pianura Padana, valicava l’Appennino verso Berceto, attraversava la Toscana e il Lazio per raggiungere Roma.

Ancora oggi sono rintracciabili sui nostri territori frammenti e memorie di quegli itinerari che fondano la storia d’Europa

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torre degli arragiati
come passaggio per i pellegrini diretti a Roma da nord. Le origini di sutri risalgono all'età del bronzo, ma solo con gli Etruschi divenne un importante e ricco centro, dedito all'agricoltura, all'arte ed al commercio con altre città dell'Etruria tra cui Veio, alle porte di Roma, a cui era alleata per difendersi dai Romani. Il suo destino, infatti, cambiò con l'arrivo dei Romani nel 383 a.C., la città fu espugnata e gli Etruschi dovettero rifuggiarsi nella Selva Cimina, temuta dai Romani poiché, secondo la leggenda, era un labirinto mortale abitato da esseri malvagi. Fu inseguendo gli Etruschi che i Romani segnarono il percorso della futura via Cassia.
Quando Sutri fu presa dai Longobardi, nel 728, il loro re Liutprando volle donarla a papa Gregorio II e il primo vero nucleo del Patrimonio di S. Pietro. Sutri, come tanti feudi della zona, fu continuamente bistrattata dalle varie famiglie tiranne che si contendevano le terre vicine. Durante il suo passaggio verso Roma, Carlo Magno lasciò a Sutri sua sorella dopo averla diseredata. Secondo la tradizione qui la donna partorì il famoso Orlando, nominato paladino di Francia proprio da suo zio Carlo Magno. Tutta la zona intorno a Sutri fu abitata ininterrottamente, dimostrato da innumerevoli testimonianze soprattutto sul colle di fronte al paese dove sono visibili il Mitreo e resti di edifici che ancora oggi mostrano linee architettoniche di varie epoche. In cima al colle venne successivamente costruita la meravigliosa Villa Savorelli.

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Lungo il costone di tufo che precede il paese di Sutri, venendo da Roma, sulla via Cassia, si estende una vasta necropoli etrusca visibile dalla strada e più avanti si apre l'ingresso all'anfiteatro romano, uno dei monumenti più importanti del Lazio. Il centro storico di Sutri conserva ancora la sua antica atmosfera, con bei palazzi, chiese ed angoli suggestivi. Il Comune di Sutri si trova sull'asse viario della Via Francigena; lungo il tracciato proveniente da Capranica, i pellegrini scendevano a Sutri per dirigersi a Roma. Da vedere a Sutri: Duomo. Edificio Romanico costruito su un tempio risalente agli albori della Cristianità e successivamente rimaneggiato nel XVIII sec.. Del 1200 e l’elegante campanile. Interessante è il pavimento policromo dei Cosmati nella navata centrale. Al suo interno si conservano una pregevole statua in legno di scuola berniniana ed una tavola in stile bizantino dell'XIII sec.. In un salone dietro il coro è allestito un "antiquarium" con resti di sculture romane e medievali. La cripta e del 1000 ed e ad otto navate divise da colonne di vari stili. Porta vecchia. E’ etrusco-romana con influenze medievali: la base a grandi blocchi e etrusca, le parti murarie a mattoni sono romane.

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madonna del parto interno
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Chiesa della Madonna del Parto. E’ scavata ne tufo, fu dapprima tomba etrusca, quindi trasformata dai romani in un tempio dedicate al dio Mitra e quindi elevata a chiesa cristiana; all'interno numerosi affreschi di carattere primitive. Necropoli etrusca. E’ la testimonianza della presenza etrusca nella zona: le tombe rupestri sono scavate nel masso tufaceo disposte su una o più file sovrapposte, alcune rozzamente decorate, altre presentano più ambienti divisi da pilastri. Durante i secoli, le tombe furono saccheggiate e utilizzate come ricovero di animali. Anfiteatro. La sua origine è incerta, forse etrusca o romana, di sicuro la tecnica e le maestranze furono etrusche. E’ scavato nel tufo, di forma ellittica, poteva contenere circa 3000 persone. La grotta di Orlando. E’ una grotta etrusca, fuori dall'abitato, in cui, secondo la leggenda, nell’VIII sec. nacque Orlando, paladino di Francia. La casa di Dante. Una modesta abitazione, a l’interno della città vecchia, viene ancora oggi indicata come casa di Dante Alighieri, che vi soggiorno mentre si recava a Roma per il giubileo del 1300.

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monumento ai caduti della polizia
fonte


[URL=http://it.wikipedia.org/wiki/Sutri]fonte foto
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