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La magia delle Foreste Casentinesi

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view post Posted on 6/11/2011, 17:30
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La magia delle Foreste Casentinesi

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Una foresta da far invidia a Harry Potter, tra alberi secolari, caprioli, daini e cervi, con antichi e fascinosi monasteri che emergono nella bruma assieme a piccolissimi e antichi borghi, alcuni dei quali contano appena 10 anime. Sono le Foreste Casentinesi, parco nazionale di 36mila mq fra Emilia Romagna e Toscana, parte delle province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze.



Si tratta di una delle aree forestali più pregiate d’Europa, con minuscoli centri abitati ricchi di testimonianze artistiche e architettoniche in una meravigliosa cornice naturale, ricca di flora e fauna anche molto rara, tra cui spicca la più importante popolazione di lupo dell’Appennino settentrionale. L’area protetta si può visitare con piacevoli escursioni a piedi, in mountain bike, a cavallo o, in inverno, con le ciaspole o gli sci da escursionismo, lungo i circa 600 chilometri della rete di sentieri.






La magia delle Foreste Casentinesi

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Angoli nascosti e preziosissimi, borghi celebri per la cultura, i paesaggi e l'indimenticabile cucina














Una foresta da far invidia a Harry Potter, tra alberi secolari, caprioli, daini e cervi, con antichi e fascinosi monasteri che emergono nella bruma assieme a piccolissimi e antichi borghi, alcuni dei quali contano appena 10 anime. Sono le Foreste Casentinesi, parco nazionale di 36mila mq fra Emilia Romagna e Toscana, parte delle province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze.



Si tratta di una delle aree forestali più pregiate d’Europa, con minuscoli centri abitati ricchi di testimonianze artistiche e architettoniche in una meravigliosa cornice naturale, ricca di flora e fauna anche molto rara, tra cui spicca la più importante popolazione di lupo dell’Appennino settentrionale. L’area protetta si può visitare con piacevoli escursioni a piedi, in mountain bike, a cavallo o, in inverno, con le ciaspole o gli sci da escursionismo, lungo i circa 600 chilometri della rete di sentieri.








Si possono raggiungere questi luoghi dai diversi versanti: risalendo le irte e selvagge valli dell’alta Romagna; il morbido corso del fiume Arno, lungo lo storico fondovalle casentinese; l’imponente valle del torrente Falterona, nel versante fiorentino. Comunque sia, vi accoglieranno foreste millenarie, testimoni del continuo evolversi della natura e impregnate di storia, con borghi e santuari risalenti al 1012, quando San Romualdo diede vita all’Ordine dei Monaci Camaldolesi, custodi e gestori di questo patrimonio. Da questi boschi arrivò il legname per opere monumentali come il Duomo di Firenze o le navi della flotta pisana.



A Sasso Fratino con Dante e San Francesco
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La riserva integrale di Sasso Fratino è un tratto di foresta rigogliosa, aggrappato alla parete del bastione che dà vita a due rami del Bidente, tra fossi e torrenti in uno scenario che ricorda l'antica selva popolata di cavalieri e dame. Una morfologia aspra, con ripide pendenze e numerosi affioramenti rocciosi hanno permesso al bosco di rimanere davvero selvaggio e “naturale”. Già dal 1959 si è voluto salvaguardare questo tesoro, istituendo qui la prima Riserva Naturale Integrale d'Italia, insignita ogni 5 anni del Diploma Europeo delle Aree Protette


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Gli indimenticabili borghi: Poppi, Pratovecchio e Campigna

Qui ci furono i primi insediamenti etruschi (il Lago degli Idoli è il più importante sito archeologico dell'Appennino) e qui si rifugiarono scrittori come Dante, che celebrò la cascata dell’Acquacheta nel famoso canto dell’Inferno, e santi come Francesco, che giungevano in cerca di luoghi adatti alla meditazione. Siamo a Poppi, Arezzo, parte del club dei "borghi più belli d'Italia". Luoghi straordinari e affascinanti sono l’Eremo di Camaldoli, fondato nel 1012 da San Romualdo e circondato da folte selve di abeti; e il Santuario della Verna, sulla montagna che San Francesco ricevette in dono nel 1213 per farne un luogo di eremitaggio, che domina impressionanti strapiombi e balze rocciose da un lato, ed è protetto da una secolare selva di abeti e faggi dall’altro.



Pratovecchio


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invece, nel fondovalle casentinese, non lontano da Stia e sede del Parco, custodisce la meravigliosa Pieve di S. Pietro, nella frazione di Romena, una chiesa romanica del XII secolo, e poi ancora l’imponente castello e una chiesa risalente al X secolo. A Pratovecchio si trovano notevoli esempi di architettura tradizionale, come l’abbazia di S. Maria a Poppiena.







Dovendo scegliere ancora tra i tanti e ricchi tesori racchiusi nei borghi di questa zona, citiamo qui solamente Campigna , una piccola Frazione di Santa Sofia, in provincia di Forlì, costituita da poche case (ma con due alberghi). E' il paesino più piccolo e alto della vallata del Bidente, sul crinale tra Romagna e Toscana, amata dagli escursionisti a cavallo, a piedi, mountain bike o con le ciaspole. Ad aspettarvi ci sono solo 10 abitanti, ma cordiali e ospitali, pronti a mostrarvi gli angoli di natura incontaminata e a proporvi cibi tipici.



Un tesoro... anche nel piatto

A proposito, in attesa che il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, il Ministero dell'Ambiente, Slow Food e Legambiente mettano a punto l'Atlante dei prodotti tipici locali, potrete approfittare di trovarvi in una delle zone più prestigiose d'Italia in fatto di cucina, per godervi i piatti forti: la gota (salume simile al lardo), il marrone del Mugello, la melata d'abete, il miele, il pecorino toscano, la pesca regina di Londa, il raviggiolo, la salsiccia matta "ciavar", il tortello sulla lastra, la carne di razza romagnola e la celeberrima chianina.

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