Centro di villeggiatura sulle boscose pendici dei Monti Lepini, fondata dai Volsci col nome di Signia, Segni, 650 m, ha origini fin dall'età del Bronzo.
una visuale di segni e la porta c.d.saracena a segni
Sebbene l'impianto cittadino sia medioevale, sono ancora ben visibili le tracce della città romana
Le cronache più antiche di "Signia" risalgono al 513 avanti Cristo, ma la storia della città è ben fitta. Ebbe un suo ruolo durante la guerra sociale nell' 89 a.C. ed in quell'epoca divenne municipio. Più tardi il cristianesimo si sviluppò facilmente (c'è comunque un vecchio quartiere ebraico). Nel medioevo fu spesso residenza temporanea di diversi papi e vi nacque papa Vitaliano (7° secolo). In epoca più tarda fu signoria della famiglia Conti e nel 1557 la città rimase incendiata durante uno dei conflitti dell'epoca. Per il resto la storia ripercorre le vicende di molti altri luoghi del Lazio ( vi fu anche una tormentata vicenda fra gli Sforza-Cesarini ed i Barberini).
Oltre all'interessante itinerario archeologico è piacevolissima anche una passeggiata nel centro storico. Non sono pochi infatti gli angoli suggestivi.
Mete importanti del centro storico: oltre al citato antiquarium archeologico sono rilevanti le diverse porte, il palazzo Cremona ed infine la concattedrale (Segni antica sede vescovile fa ora parte della diocesi di Velletri).
L'attuale costruzione è della seconda metà del seicento ma l'impianto precedente è medievale. A Segni nell'agosto 1557 c'era stato infatti il "sacco" degli spagnoli di Marcantonio Colonna e l'antica chiesa aveva subito diversi danni. Della precedente costruzione si sono salvati il campanile (secolo XI), alcune lavori cosmateschi ( altare San Bruno) e poche altre cose
Viste le date non è quindi un caso che nella concattedrale di Segni si trovino diverse opere del "seicento". Secondo le sole tradizioni locali è attribuita a Pietro di Cortona una "Madonna del Rosario" ma in buona parte l'ambiente artistico che si ritrovò a Segni è quello (della grande decorazione barocca) che a Roma collaborava sovente con il Bernini e lo stesso Pietro da Cortona
Antonio Cortese affrescò la cupola centrale mentre il quadro della Cappella della Croce sarebbe del più famoso Guglielmo ( Guillaume Courtois, 1629-1679, detto il Borgognone) autore degli affreschi di Ariccia, S.Andrea al Quirinale e di Castel Gandolfo. Infine secondo alcune ipotesi anche il celeberrimo terzo fratello ( Jacques Coirtois, 1621-1676) collaborò con Antonio ad una delle opere laterali per alcune scene di tipo militare (cavalieri ecc) nelle quali era notoriamente specializzato. Al riguardo va annotato che Jacques nel 1657 , dopo le tante opere in concorrenza con il Cerquozzi e Salvator Rosa, era entrato nella Compagnia di Gesù e che la cappella di Segni è datata 1661.
Non meno interessante dal punto di vista storico-artistico è poi la Cappella di San Francesco al quale avrebbe lavorato il genovese Giovan Battista Gaulli ( 1639-1709, detto il Baciccia o Baciccio) autore del grandioso ed efficace affresco nella chiesa del Gesù ( vedasi) ,dei dipinti in SS.Apostoli a Roma ecc, ma anche di uno meno noto "Calvario" a Lanuvio. Di seguito alcune riproduzioni degli affreschi segnini nella cappella che per diversi secoli ebbe il patronato della famiglia Ciminelli.