Lucy11 |
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| Breve ricordo di D’Annunzio… mitico esponente della letteratura italiana… con una sua sorprendente poesia
Ricordare in breve
la figura umana, poetica, artistica, politica, militare etc.
di Gabriele D'Annunzio, oltretutto molto controversa,
non è assolutamente facile.
Per amor della poesia lo farò quindi
esaminandone una che mi appare sorprendente.
Non avrei mai creduto infatti di poter annoverare tra le poesie sublimi e di sogno… una poesia del… Vate.
Arthur Hughes
Sarà forse per la nota fama di uomo esageratamente trasgressivo… in tanti aspetti della vita… che lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Ma questa poesia, che per certi aspetti precorre la psicanalisi freudiana, invece smentisce quest’impossibilità… anche se poi occhieggia quel… ”letto di porpora”…
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
Ci dice innanzitutto che il vero amore… quello che ti squassa il cuore… non può non essere… ahimé… anche doloroso ed inquieto… e che però l'importante è che alla fine ci consenta di conoscere e vivere attimi d’infinito…
Tamara de Lempicka
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore… con la donna che ama… (o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
Ci parla infine dell’amore come ricerca dell’Assoluto… che vada oltre la morte…
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO Gabriele D’Annunzio
Voglio un amore doloroso, lento, che lento sia come una lenta morte, e senza fine (voglio che più forte sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento occulto sien le nostre anime assorte; e un mare sia presso a le nostre porte, solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito, ed alta sia così che nel sereno sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare in quell’ombra giacendo su quel seno, come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – Dante Gabriel Rossetti
fonte dal sito di Orso Sognante
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