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Animali blu

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view post Posted on 22/4/2014, 14:30
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C'è chi lo fa per attirare un compagno, chi per mimetizzarsi e chi per annunciare che ha cambiato sesso. C'è sempre un buon motivo per essere blu.

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Astice blu
Fotografia Natural History Museum / Rex Features

Le probabilità che succeda sono scarse -una su due milioni- ma grazie a una rara mutazione genetica, dell'astice americano, normalmente grigio-verde, esiste anche una versione blu.

Ma non è finita qui: nella lotteria degli astici con colori strani, quello blu non è affatto la più raro. Grazie alle mutazioni, infatti, questi animali possono assumere le colorazioni più disparate. Ogni trenta milioni di astici ce n'è uno arancione come i coni spartitraffico; ogni cento milioni, invece, uno albino. Un po' meno rari, uno ogni dieci milioni, sono invece quelli rossi.

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Lumaca blu, del genere Prophysaon
Fotografia per gentile concessione Naturalmistic

Questa lumaca, oltre a essere viscida, è una specie in pericolo. Nativa del nord America, è infatti una delle mascotte della Ugly Animal Preservation Society (l'Associazione per la conservazione degli animali brutti) e sfoggia una particolare tecnica per sfuggire ai predatori: perde la coda.

Nessuno sa quale sia il motivo della sua colorazione, ma recenti studi dello U.S. Bureau of Land Management hanno scoperto che questo genere di lumache si nutre di funghi, e sparge le spore dei tartufi sul terreno delle foreste.

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Rana arvalis
Fotografia di Kevin Prönnecke, imagebroker/ Corbis

La normale colorazione delle rane di questa specie, diffusa in Europa e in Asia, è marrone- rossastra. Durante la frenetica stagione degli accoppiamenti, tuttavia, per un paio di giorni i maschi diventano blu.

Alcuni studi, tuttavia, hanno dimostrato che alle femmine non interessa particolarmente il colore dei maschi. Una teoria al riguardo prevede che questa metamorfosi temporanea serva a risparmiare tempo, in quanto fa sì che nessun maschio possa confondersi e tentare di accoppiarsi con un altro.

Fugato così ogni dubbio sulla loro identità sessuale, i maschi possono concentrare tutte le loro energie alla ricerca di femmine con le quali riprodursi. Lo studio a sostegno di questa teoria risale al 2012, ed è stato pubblicato su Behavioral Ecology and Sociobiology.

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Achoerodus viridis
Fotografia di Fred Bavendam/ Minden Pictures/ Corbis

I pesci della specie ermafrodita Achoerodus viridis diventano blu dopo la metamorfosi che li trasforma da femmine in maschi. Ma non si tratta dell'unico cambiamento cromatico al quale vanno incontro durante la vita: tutti gli Achoerodus nascono come femmine verdi, diventano marroni raggiunta la maturità sessuale e, infine, blu nel caso di metamorfosi.

A volte il cambiamento cromatico precede quello sessuale, o viceversa, ma stavolta conosciamo il colpevole: secondo uno studio del 2012 pubblicato su Journal of Zoology si tratta del pigmento blu chiamato biliverdina, contenuto nel sangue.


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Sula piediazzurri (Sula nebouxii)
Fotografia di Wolfgang Kaehler, Corbis

A qualcuno di noi potrebbero arrossarsi le gote nel corteggiare la persona amata, alle sule, invece, diventano azzurri i piedi. E più azzurri sono, più è probabile che il corteggiamento vada a buon fine, sostiene uno studio del 2006 pubblicato su Oecologia.

Qual è la ragione? Secondo la ricerca, il pigmento responsabile di questa colorazione deriva dal pesce fresco del quale le sule si nutrono, e rappresenta un metro diretto di valutazione delle loro condizioni di salute. Più azzurri sono i piedi, più in salute è il maschio.

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Indagine su un colore
Fotografia di Adam Jones/Visuals Unlimited/Corbis

Cosa rende blu alcuni animali, come questa rana dal dardo velenoso? Soprattutto, perché sono blu? Sono le domanda a cui cerca di rispondere la ricercatrice australiana Kate Umbers in un articolo apparso su The Journal of Zoology di aprile.

Innanzi tutto, sottolinea la studiosa, per vedere blu un altro animale bisogna essere attrezzati, ovvero bisogna avere i fotorecettori giusti, quelle cellule della retina che ci permettono di percepire i colori. È interessante che la maggior parte delle specie animali possiedono "criptocromi", pigmenti difficili da individuare per i ricercatori e specializzati nella visione delle lunghezze d'onda tra i 450 e i 490 nm dello spettro, ovvero il blu.

Sorprendentemente, i recettori del blu sono i più diffusi nel regno animale, sebbene con alcune, affascinanti eccezioni: tutti i mammiferi marini ad esempio li hanno persi secondariamente e in modo del tutto indipendente, mentre gli altri animali marini rescono a vedere il blu senza problemi, e quindi non è chiaro il vantaggio di questo adattamento in foche e balene.

L'aye-aye, un lemure notturno del Madagascar, ha un solo tipo di cono, sensibile alla luce ultravioletta (i coni sono i fotorecettori dei colori, mentre quelli sensibili alla luce si chiamano bastoncelli). Questo animale quindi vede tutto in bianco e nero con l'eccezione di ciò a cui noi siamo ciechi, ovvero l'ultravioletto. C'è da ricordare però, sottolinea l'autrice, che ciò che un animale percepisce come "blu" dipende anche dalla sua capacità di percepire il resto dello spettro cromatico. >>>

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